Thursday, May 31, 2007

Lavoro di squadra

Come si sa, trovare un lavoro oggi non è facile... ben remunerato: mission impossible.
Insomma si dice "fai un lavoro che ti piaccia, e non dovrai lavorare un solo giorno nella tua vita". Ok, frase bellissima, ma per trovarlo quel lavoro?
Non è solo una questione filosofico-vocazionale, ma proprio un fatto pratico e statistico! Ho delle amiche (e amici) bravissimi, super competenti, poliglotti e motivati a dare il meglio. Eppure, per la volontà di cercare quel lavoro che piace, sono rimasti mesi e mesi disoccupati! Alla fine qualcuno è riuscito a trovare il lavoro giusto... ma anche lì, non è tutto rose e fiori. Ma anche se lo fosse, il gioco vale la candela?
Ecco io mi trovo lì... direi sull'orlo del precipizio (va bè, esagero un pò... diciamo mini-precipizio, un buco, un buchino nero. Vedo quel buco come la paura). Adesso cammino beata, sapendo che tra pochissimi mesi torno a casa e dopo le dovute vacanze al mare... non so proprio cosa farò.
Ho già fatto una domanda di lavoro per un lavoro ideale. Adesso ne ho appena fatta un'altra... anche se ormai non ci spero, perchè se no poi ci rimango male. Ciò che mi piace però, è il lavoro di squadra... attraverso i fusi orari! Sono le 5 del mattino e ho da poco finito una application per uno dei miei posti ideali di lavoro (per scaramanzia non dico cos' è, dato che l'ultima volta ha portato male, anzi, malissimo). Il posto però è in Europa (e pure la scadenza per inviare la richiesta).

Adesso mi preparo ad andare a nanna dopo aver passato il pacco all'ufficio Cosenza in Europa :) ... cioè a mia sorella che è in ufficio e che gentilmente sta correggendo la mia application, per poi stamparla (a colori) ed inviarla! Mentre mio papà mi chiama per sapere se ho mandato il file (e si...perchè ha notato che alle 11 del mattino europee ero collegata su gmail (google-talk) sveglia.
Questa volta è stata anche semplice diciamo. L'ultima volta che avevo mandato una application con questa tempistica last-minute, sono dovuta ricorrere a DHL (perchè dovevo mandare dei CD), per la modica somma di 50 dollari. Il pacco si può seguire su internet, e in due giorni è passato dal Canada, agli Stati Uniti, alla Germania, all'Italia per arrivare infine alla dogana di Lugano. Dove è rimasto anni (va bene, esagero di nuovo, una giornata intera, che per una application inviata all'ultimo momento equivale ad anni). Comunque grazie alle telefonate di mia sorella alla DHL, alla dogana e alla TSI siamo riuscite a fare arrivare il pacco in tempo... anche se poi non sono stata selezionata per il secondo round (senza tante spiegazioni).
Vedo dal balcone che si sta facendo giorno, in teoria dovrei preparare due programmi della radio da registrare a mezzogiorno (durante la pausa pranzo dal mio vero lavoro/stage), perchè partirò per una settimana (due sabati) a Boston e quindi devo pre-registrare il mio programma... ma mi sa che rimanderò a venerdì a pranzo! E mentre io vado a nanna, Marghe (mia sorella) sta stampando e andando alla posta (grazie Marghe!)... questo è lavoro di squadra (immagino il miglior parallelo sia la staffetta).
(Nel frattempo la buona notizia: sono riuscita a spostare la registrazione dei programmi radio alle 3 del pomeriggio di domani). Devo ancora: fare la valigia, preparare il programma (testi e musica), andare a lavoro domani, poi alla radio e poi a prendere l'autobus per Boston alle 6 di sera. Insomma, tutto una corsa...dormirò sull'autobus!

Wednesday, May 30, 2007

Ne ho veramente bisogno? Guida al garage-sale-shopping

I garage-sale (svendite di garage) sono qualcosa che in Italia non si usa fare. Qui in America invece, spopolano! Anzi, non solo tutti i week-end (dopo la stagione della neve e del ghiaccio) c'è qualcuno che decide di organizzare una svendita dei propri averi e oggetti utili/inutili vari... ma ci sono persino le svendite di quartiere!

Vi immaginate che pacchia andare in giro a curiosare tra gli oggetti dei vostri vicini??? Mi immagino già una mini sagra del pettegolezzo... Qui invece, benchè il carattere della popolazione locale sia piuttosto introverso e pacato, pochi sono quelli che rinunciano all'occasione di partecipare ad un mega-garage sale di quartiere: il "Great Glebes Garage Sale".

The Glebe, è un quartiere molto chic di Ottawa (va bè... chic si fa per dire...non è che l'architettura locale sia un gran che -Parlamento a parte-). In pratica è un quartiere poco distante dal centro popolato dai cosiddetti "Yuppies", che non sono, come potrebbe sembrare dalla parola, un gruppo di persone sempre allegre un pò hippy. Yuppie è l'acronimo che in slang vuol dire young urban professionals (giovani professionisti di città), cioè i giovani che abitano da soli, sono single, novelli sposi o coinquilini che sono all'inizio delle loro carriere professionali, guadagnano bene e non hanno le spese legate al mantenimento della famiglia (un esempio: il mio capo, si è sposato di recente, abita in quel quartiere e partecipa attivamente al Great Glebe Garage Sale vendendo ogni anno i propri averi nel giardino di fronte casa).

Sabato scorso, ho partecipate al mio secondo Glebes Garage Sale! Essendo Ottawa una città piuttosto tranquillia... un evento così è il massimo della mondanità e quindi da non perdere!. L'anno scorso ho fatto degli affaroni spendendo in totale la modica cifra di due dollari e 50 centesimi!

Con un dollaro mi sono comprata una stupenda racchetta da tennis molto vintage (di quelle in legno degli anni 60). All'inizio pensavo di usarla per giocare a tennis con Lukas -il mio ragazzo- ma purtroppo ho fatto i conti senza l'oste, visto che lui si è negato categoricamente a giocare con me a tennis se io intendevo usare quel cimelio da museo. Evidentemente anche lui sta da troppo tempo qui e non sa cos'è veramente chic... :) e poi se la usavano negli anni 60/70 vuol dire che la racchetta era buona! Quindi, ho dovuto optare per usare la mia bellissima racchetta come elemento decorativo ed appenderla al muro (fine della mia carriera sportiva). Ora però la uso come appendi-orecchini! (anzi, devo dire che sono molto fiera di questo mio riciclo della racchetta)


(Nelle foto: La mia racchetta porta-orecchini, una libreria di The Glebes e una carrozzella in vendita nel garage-sale)
Un'altro dollaro l'ho speso in una busta piena libri. Una libreria che stava chiudendo e vendeva i libri a peso... anzi, a busta! Per ogni busta stracolma di libri bastava pagare un dollaro.

I restanti 50 centesimi li ho spesi in una bellissima tazzina con decorazioni natalizie (si a maggio) e con il manico rotto. Ma per 50 centesimi.... va più che bene!



(Nelle foto: La tazzina natalizia e un concerto in un giardino)
Quest'anno sono andata al Garage Sale con la speranza di ripetere il successone dell'anno scorso (va bene, forse successone non è il termine giusto, ma io ero soddisfatta). Invece non ho trovato niente di bello o utile. È possibile che io sia andata troppo tardi e quindi i migliori elementi siano partiti presto... però sono rimasta un pò delusa comunque.
Tra gli oggetti in vendita che hanno attirato la mia attenzione: una barca a vela (si, parcheggiata nel giardino di fronte casa), un passeggino antico (o simil-antico) e un signore che vendeva i vecchi cartelli con i nomi delle strade (carini e un pò arrugginiti... ne avrei comprato uno, se non fosse che costavano la bellezza di 85 dollari l'uno).

In giro inoltre, era pieno di bambini che vendevano la limonata di fronte casa e altri che vendevano i biscotti e il caffè (che probabilmente hanno avuto più successo di molte delle cose che vendevano nei loro giardino). C'erano pure dei gruppi musicali che suonavano sia per strada che nei giardini dei loro mecenati... e poi le signore che, mentre guardi un oggetto, si avvicinano per spiegarti tutta la storia e i ricordi legati.

Facendo un salto dall'altro lato dell'Atlantico, a Ginevra (in Svizzera), il 29 Maggio si é festeggiata la fête de voisins (la festa dei vicini)....festa in cui gli inquilini di tutti gli edifici organizzano grigliate e attivitá insieme per conoscersi meglio. Penso che alla fin fine, il Great Glebes Garage Sale è una grande fête des voisins...american style peró! (tanto per fare una frase interamente in Italiano) :)
La lezione
Da queste esperienze di garage-sale-shopper ho imparato che per questi acquisti bisogna essere preparati! Esistono addirittura dei siti web specializzati nella ricerca di garage sales in città e consigli per la vendita e l'acquisto (va bè... pazzi!).

Le regole
  • Regola n.1: Chiedersi e richiedersi prima di comprare qualcosa: ne ho veramente bisogno??? Se no, si rischia solo di portare a casa roba che finirà... in un altro Garage-sale! Possibilmente bisognerebbe andare ad un garage-sale con un'idea di ciò che si vorrebbe comprare.
  • Regola n.2: Andare molto presto la mattina (o comunque anche un'ora o mezz'ora prima dell'inizio ufficiale del yard-sale)... come al mercatino, le migliori cose vengono acquistate dai primi arrivati.
  • Regola n.3: Negoziare il prezzo! (Regola base di ogni tipo di acquisto fuori da un negozio... almeno provarci)
  • Regola n.4: Portare un carrellino o qualcosa dove portar via le cose pesanti (se non andate con la macchina e comprate qualcosa di ingombrante, mettetevi d'accordo con il venditore per ripassare in un alro momento)

Wednesday, May 23, 2007

Italiana con valigia e laptop


Il titolo di questo blog è tratto dal titolo di un libro di Beppe Sevegnini, famoso scrittore e narratore della vita degli "italians", cioè gli italiani all'estero. Per definizione io sono un'italiana all'estero (una "italian" dunque), anche se la realtà è più complessa di quanto possa sembrare.

L'obbiettivo di questo blog, è quello di raccontare il mondo e le persone attraverso gli occhi di un'italiana (globalizzata, in quanto anche Peruviana e Svizzera) all'estero.

Tanti dei miei amici sono oggi in giro per il mondo facendo il mio stesso tipo di esperienza (in India, in Kirgistan, in Nepal, ecc.). In questo blog voglio raccontare anche un pò delle loro vicende, mantenendo però un filo conduttore.

Qual'è il filo conduttore? Bè, sia i miei amici che io stiamo facendo esperienze diverse, siamo la nuova generazione di italiani ("europeans") all'estero, ci staremo per un paio d'anni o un paio di mesi... ma tutti abbiamo un computer portatile (laptop) con il quale comunicare con il mondo e con i nostri cari ( e chi non ce l'ha va ad un internet point). Questo è il filo conduttore: internet e il nostro laptop che ci permette di essere virtualmente a casa e portare i nostri amici e parenti virtualmente con noi.

Buon viaggio!